SISTRI e la tracciabilità informatica dei rifiuti

Luca Dante Ortolani d.ortolani at ecosystemspa.com
Fri May 27 06:22:33 PDT 2011


Cari amici,
avete mai sentito parlare del SISTRI? È un SIStema di Tracciabilità dei
RIfiuti “inventato” e istituito (attraverso il decreto n.52 del
18.02.2011) dal Ministero dell'Ambiente (sviluppato da Selex, gruppo
Finmeccanica) che attraverso una interfaccia web-based e dei token di
autenticazione, ha l'obiettivo di “tracciare” i rifiuti lungo tutto il
percorso della filiera. Questo sistema coinvolge 300.000 aziende
italiane e entrerà ufficialmente in funzione dal prossimo settembre dopo
aver subito già ben 3 rinvii.

Perchè vi scrivo? Perchè si è aperta a mio parere una buona opportunità
per sviluppatori che lavorano nel campo OpenSource, ed in particolare
qui nel Lazio dove diversi miei clienti (multinazionali) conoscendo sia
il mio lavoro “segreto” che quello di “copertura”, mi esortano ad
intervenire con un progetto. In particolare c'è una azienda farmaceutica
molto importante che addirittura sarebbe disposta a sponsorizzare un
eventuale progetto opensource.

In pratica... da quasi un anno tutte le software house che producevano
software per la gestione dei rifiuti si sono scatenate cercando di
“adeguare” i loro software preesitenti al SISTRI. L'adeguamento si è
reso necessario sia perchè il SISTRI non ha carattere gestionale, sia
per far in modo che le aziende utilizzatrici e i loro operatori
continuassero ad utilizzare in modo trasparente i vecchi sistemi e che
fossero poi questi ad interfacciarsi col SISTRI attraverso il SIS che è
una interfaccia di comunicazione (fortunatamente messa a disposizione
del Ministero) implementata attraverso Web Services (WS) su un canale
cifrato (SSL) e autenticato.

Questo adeguamento nella maggior parte dei casi, ha prodotto software
quasi più complessi di quella che è l'interfaccia web-based del SISTRI
anche perchè tali software house erano più concentrate verso le
problematiche di chi gestiva i rifiuti in modo professionale
(trasportatori, discariche etc) che le problematiche di chi
semplicemente produce rifiuti attraverson il proprio ciclo produttivo.

Per concludere questa situazione rende oggi necessario un software
scritto appositamente per chi produce rifiuti che ne gestisca
semplicemente: il carico/scarico al fine di aver sotto controllo le
rimanenze e i tempi di smaltimento dei rifiuti (in pratica quello che
dal punto di vista normativo ambientale viene chiamato “deposito
temporaneo”) e le anagrafiche dei trasportatori/impianti finali. Tutte
le varie movimentazioni di carico e scarico dovrebbero poi essere
comunicate attraverso il SIS al SISTRI. Insomma un software per niente
complicato se ideato appositamente per i produttori di rifiuti.

Quindi... se la crisi Vi ha colpito... se volete buttarvi in un progetto
di sicuro successo e con potenzialmente 300.000 aziende italiane
interessate fatevi avanti! Il primo passo potrebbe essere una bella
riunione all'interno dello stabilimento della casa farmaceutica che Vi
ho accennato. Ovviamente ci sarebbe anche il contributo della mia
azienda per quel che riguarda tutta la parte di normativa ambientale per
la quale ci possiamo definire degli esperti.

Avrei molte altre informazioni per farvi capire quali le motivazioni che
mi portano ad essere certo di un successo di tale progetto ma mi sembra
già di aver scritto troppo! Di certo non mi sento di poter affrontare
tale sfida da solo, l'ho fatto per 12 anni con IGSuite e direi che mi è
bastato.

Per chi vuole approfondire cos'è il SISTRI il sito del Ministero
dell'Ambiente è www.sistri.it in alternativa vi spiego molto ma molto
brevemente come funziona... chi produce rifiuti ha un token USB che
inserisce nel suo PC al momento del “carico/produzione” del rifiuto.
All'inserimento della chiavetta parte una versione di Firefox modificata
(funziona pure su Linux e OSX!) che automaticamente apre il portale del
Ministero dell'Ambiente. Fatto il carico e il produttore del rifiuto
deve procedere allo scarico, vale a dire, deve indicare chi sarà il suo
trasportare e l'impianto finale che riceverà i rifiuti. Automaticamente
il sistema manda una email certificata sia al trasportatore che
all'impianto. Il trasportatore inserisce la sua chiavetta e prende in
carico il rifiuto, dopodichè manda il conducente del mezzo dal
produttore del rifiuto. Arrivato dal produttore il conducente inserisce
la sua chiavetta USB prima nel PC del produttore dopodichè all'interno
di una BlackBox (dispositivo GPS) installata sul mezzo prendo così
ufficialmente in carico il rifiuto. Arrivato all'impianto finale,
l'autista sfila la chiavetta USB e la infila sul PC dell'impianto finale
passando quindi formalmente il rifiuto al destinatario. Tutto questo
ripeto viene attivato da una interfaccia webbased aperta da un browser
proprietario (firefox modificato) che si autentica e cifra il canale di
comunicazione attraverso il token USB fornito ad ogni azienda dal
Ministero dell'Ambiente.

Saluti
LucaS

Luca Dante Ortolani
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