<html>
<head>
<meta content="text/html; charset=UTF-8" http-equiv="Content-Type">
</head>
<body bgcolor="#FFFFFF" text="#000000">
<div class="moz-cite-prefix">Rieccomi,<br>
se le presenze diminuiscono, allora potremmo chiederci quanto sia
attuale pensarlo come una vacanza, forse quello che per i
superstiti è ovvio, non è ovvio per chi non è sopravvissuto.<br>
<br>
E non è una valutazione legata alla congiuntura economica,
piuttosto a un cambiamento dell'aria che tira da tempo. Negli
ultimi anni l'ecosistema originato da GNU / FSF è esploso, e
iniziative amarcord senza un minimo di sottovento da cui si possa
essere investiti entrando a contatto con altri, sono completamente
fuori dall'orizzonte.<br>
<br>
Il Perl ha tutto il suo bello spazio dove viene visto come una
cosa rilasciata gratuitamente per produrre opera d'intelletto non
necessariamente gratis. Il posto del Perl (Work?)shop di quando
era un'alternativa ad AT&T , lo ha preso la confererence degli
sviluppatori iOS o android e li altro che 100 persone.<br>
<br>
Free Perl contro Paid Oracle è ideologia da museo.<br>
<br>
<div class="moz-signature">
<div>
<p>Fabio D'Alfonso<br>
'Enabling Business Through IT'<br>
cell. +39.348.059.40.22 <strong>*</strong><br>
web: <a href="http://www.fabiodalfonso.com/"
title="blocked::http://www.fabiodalfonso.com/"><span
title="blocked::http://www.fabiodalfonso.com/">www.fabiodalfonso.com</span>
</a><br>
email: <a href="mailto:fabio.dalfonso@fabiodalfonso.com"
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title="blocked::mailto:fabio.dalfonso@fabiodalfonso.com">fabio.dalfonso@fabiodalfonso.com
<br>
</span></a>linkedin: <a
href="http://it.linkedin.com/in/fabiodalfonso">www.linkedin.com/in/fabiodalfonso</a><br>
twitter: <a
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<p>fax: +39.06.874.599.581<br>
BlackBerry® Wireless Enabled Address.<br>
</p>
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the phone</strong></h5>
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</div>
On 6/25/2014 8:51 AM, Roberto De Ioris wrote:<br>
</div>
<blockquote
cite="mid:43470f571f48074d14a2d22d81f08c83@mail.unbit.it"
type="cite">Il 2014-06-25 08:20 Fabio D'Alfonso ha scritto:
<br>
<blockquote type="cite">Buongiorno,
<br>
che lo si usi non c'è dubbio, è vivissimo. Le iniziative come
il
<br>
Workshop forse risentono di partizione in linguaggi che forse
non è
<br>
più attuale come una volta. Già il programmatore, più programma
e
<br>
più gli riesce, e meno si interessa di cosa usa: è una
<br>
semplificazione, ma il programmatore come l'interprete Paolo
Maria
<br>
Noseda, più diventa bravo e meno si interessa di che lingua
traduce,
<br>
e si preoccupa di quanto bene lo fa, arabo, francese, olandese
non
<br>
importa, gli interessa il risultato.
<br>
Sei un interprete quando interpreti a prescindere dal
linguaggio, e
<br>
ne impari uno nuovo, per semplficare, più o meno quando ti
serve.
<br>
<br>
Perciò anche Noseda, se va ad un workshop sulla traduzione
dello
<br>
spagnolo ci può andare solo con la prospettiva di un fan, che
non ha
<br>
uno specchio nella sua prospettiva di professionista.
<br>
<br>
Può avere un senso continuare con queste iniziative se si
promuove
<br>
comunque un clima business oriented a prescindere, che parli di
Perl:
<br>
a Bologna c'è stato un stravaccamento e un vagare senza meta,
che non
<br>
si è visto nemmeno ad un orientamento scolastico tra diploma e
<br>
università.
<br>
Certo che uno non ci torna.
<br>
</blockquote>
<br>
<br>
Con tutto il rispetto, non e' quello che ho visto io, se poi per
"stravaccamento" intendi fare gruppetto
<br>
e chiacchierare di cose che non siano perl, beh e' quello che
succede in tutte le conferenze ed e' il motivo
<br>
per cui io (e ti assicuro tanti altri) ci vanno.
<br>
<br>
La mia vita' e' un parlare a fare business tutto il giorno, questi
eventi sono l'unica occasione per svagarmi
<br>
con gente che ha i miei stessi interessi e con cui magari
allacciare rapporti che poi svociano in collaborazioni
<br>
lavorative (inoltre sono gli unici posti dove mia moglie mi lascia
andare senza farmi sentire in colpa ;). Per me i talk
<br>
(e ti parlo da speaker) sono solo una piccolissima parte
dell'evento.
<br>
<br>
Secondo me l'unico problema grosso e' stata la poca affluenza, ma
e' una tendenza comune (quest'anno a pycon c'erano poco piu' di
100 persone).
<br>
Bisogna coinvolgere i giovani, molti studenti (anche unviersitari)
non hanno la minima idea che il mondo della tecnologia e' fatto
anche (e soprattutto)
<br>
di community, che spesso (se non sempre) e' cio' che traina un
prodotto.
<br>
<br>
</blockquote>
<br>
</body>
</html>